venerdì 24 agosto 2018

IL TRASPORTO PUBBLICO ABBANDONATO


IL TRASPORTO PUBBLICO ABBANDONATO

Parco mezzi malandato, partecipate in rosso, disservizi. Ma soprattutto l'attaccamento all'auto nonostante il traffico ci faccia perdere fino al 3% del Pil. Senza contare inquinamento e incidenti. Fotografia di un Paese in ritardo.
Se la ripresa economica stenta a farsi vedere, forse è perché è rimasta imbottigliata nel traffico. Potrebbe sembrare una battuta , purtroppo non lo è. Mentre nel resto d'Europa si punta sempre più sul trasporto pubblico locale per liberare le grandi arterie di comunicazione, in Italia continua a prevalere la logica individualistica.  E le ricadute sono enormi: dalla qualità della vita fino all'inquinamento e ai costi sociali.
E cosi ancora una volta dobbiamo assistere ennesima giornata di un Autobus in fiamme a Dragona, entroterra di Ostia. Il 23 Agosto è andato distrutto  il ventesimo mezzo Atac  .






https://youtu.be/hDhoyiAUoXA

 Questa è la quotidiana follia dei mezzi pubblici , causa di una gestione sbagliata sin dal inizio , e una situazione voluta dalla politica. . Un incubo, la realtà. La triste realtà quotidiana che pagano gli utenti, il fallimento di una gestione  politica fatta di tagli dei servizi, e della selvaggia privatizzazione, cancellando un referendum del 2011. Un servizio che gli utenti pagano a caro prezzo e non ricevono i servizi . Questo è la triste realtà del TPL in tutta Italia.

 Le ricadute sono enormi: dalla qualità della vita fino all'inquinamento e ai costi sociali.


Gli ingorghi ci costano tra il 2 e il 3% del Pil


La congestione, l’inquinamento atmosferico, gli incidenti stradali, lo stato fatiscente dei mezzi pubblici sono gli elementi negativi che distinguono la mobilità in Italia.

Risultati immagini per ingorghi traffico

DANNO ALLA COMPETITIVITÀ. Le congestioni del traffico costano al Paese dal 2 al 3% del Pil (tra i 30 e i 50 miliardi di euro), il doppio della media europea

le inefficienze logistiche influiscono notevolmente sul nostro appeal in quanto a competitività, con un costo di 40 miliardi annui. Il trasporto pubblico efficiente è il cuore del economia e della ripresa di un paese, non si può quindi accettare che un autobus per fare 5km in una città ci metta mettere un’ora , si intuisce perché la ripresa economica tardi ancora ad arrivare.

Incidenti stradali: 54 morti per milione di abitanti


Risultati immagini per incidenti stradale


Un trasporto pubblico locale poco efficiente si traduce in un maggior numero di auto in strada e questo aumenta non solo i livelli di CO2 nell'aria, ma anche la possibilità di incidenti. Il nostro Paese paga ogni anno un tributo altissimo di vite spezzate sull'asfalto, sono ancora troppe le vittime tra i 15 e 24 anni. “Bisogna prevenire che accadano queste tragedie” Il rischio di essere coinvolti in un incidente stradale per i giovani al di sotto i 25 anni è alto, altissimo, molto più elevato che in qualsiasi altra fascia di età e cresce esponenzialmente nei primi 6 mesi dal conseguimento della patente di guida
Ogni minuto speso in un ingorgo stradale fa ticchettare un tassametro invisibile che grava sul Pil. Nelle città italiane, nelle ore di punta, ci si muove a passo di processione: 7 chilometri all'ora. Siccome il 79% degli spostamenti avviene su gomma, questo vuol dire che, oltre agli impiegati e ai professionisti, nelle code sulle tangenziali e lungo le autostrade restano intrappolate anche le merci in attesa di lavorazione o di distribuzione.

 

Italia al terzo posto nella classifica degli inquinatori Ue


 Risultati immagini per ingorghi traffico urbano


IL 27% DELLE EMISSIONI VIENE DALLE AUTO. La maglia nera, nerissima, come i fumi che escono dalle sue ciminiere e dai tubi di scappamento, Le nostre emissioni hanno dunque origine soprattutto in strada, negli ingorghi (27%, 3 punti sopra la media Ue).

Più auto in circolazione e meno autobus

l’Italia vanta il parco mezzi più anziano d’Europa con una media di età, in aumento, di 11,38 anni contro i 7 anni dell’Ue».una vergogna che deve cambiare.



I CONTI IN ROSSO DELLE PARTECIPATE. La romana Atac, indirizzata al concordato per evitare il fallimento, tra il 2011 e il 2015, ha generato da sola il 70% delle perdite dell’intero comparto del trasporto pubblico locale, ovvero 765 milioni di euro. Senza contare il suo debito complessivo che ha toccato la cifra monstre di 1,38 miliardi di euro. La partenopea Anm, costretta a dimezzare le sue flotte (350 mezzi contro 900 di 15 anni fa) ha chiuso il bilancio 2015 con una voragine di 34 milioni di euro. Conti in rosso anche per la palermitana Amat, che fatica a pagare gli stipendi agli autisti. Al Nord soffre soprattutto la torinese Gtt in crisi di liquidità emersa nell'estate 2017. Secondo l’indagine Mediobanca sulle principali partecipate locali, questo settore registra perdite drammatiche (-1,1 miliardi di euro tra il 2011 e il 2015) nonostante gli oltre 14,8 miliardi di trasferimenti pubblici. Non dimentichiamo la gara della privatizzazione Toscana , Nasce dalla fusione dalle aziende ATL Livorno, CPT Pisa, CLAP Lucca e dal socio privato Lazzi,
CTT Nord è per il 65% di proprietà degli enti locali e per il 35% di privati. Un’aggregazione che nasce sulla base di un preciso progetto industriale e politica di sinistra che non ha tenuto minimamente conto del esito del referendum del 2011 , e dove anche qui si registra il fallimento di questa fusione, fra ritardi per la messa in gara del lotto unico, mezzi vecchi obsoleti sporchi e in molti casi pericolosi nonostante le segnalazioni anche degli stessi dipendenti,  e delle altre organizzazioni sindacali .

QUANTO STA ACCADENDO IN CTT NORD :
“l’idea era quella, per ridurre i costi del servizio e per ottimizzare le risorse disponibili, quindi naturalmente non esporre le società a dei deficit di bilancio, se riusciamo a metterci insieme riusciamo evidentemente a produrre lo stesso servizio con una riduzione dei costi unitari. Direi che l’idea non faceva una grinza, non era nemmeno un’idea particolarmente rivoluzionaria, perché lo stesso percorso è stato fatto in varie parti del territorio e per altri servizi. 
Vincono i francesi perde un sistema politico imprenditoriale

La assegnazione della gara regionale sul tpl rappresenta una svolta clamorosa nel suo comparto.
Sia per la formula ed anche per ciò che avverrà. Vi sono dati politici importanti da evidenziare .
Dal punto di vista di Gara i requisiti scelti 19 che sono stati inseriti e le garanzie  immesse su cui dovremmo soffermarsi ed analizzare  , altro dato come si è giunti a questa situazioni ed il ruolo della politica ,che legifera , si partecipa alla gara pare tramite le poltrone , la Mobit perde ed adesso invoca regole e regolamenti appelli a sostegno. Sgombriamo un dubbio , Mobit è una ATI ( associazione Temporanea impresa) composta da altre ATI ( Ctt Nord tiemme etc etc ) Queste aziende espressione di una parte pubblica Comuni ed una componente privata (Cap Prato , Bus italia ) nel formare una alleanza strategica , come risultato hanno portato ridimensionamento di servizi perdita di km , e posti di lavoro.
Dati Ctt Nord perso 17% km da quando sono venuti i privati esternalizzazione dei servizi , spesso ad aziende amiche con incremente spesa per la collettività. Perdita occupazionale , peggioramento servizi , rapporti con i dipendenti – lavoratori di scarsa collaborazione , basta pensare che lavorano  senza contratto di 2 livello.
Risanamento finanziario basato sui costi del personale , finanza creativa e ricorso al credito bancario.
Dalle ricerche delle visure e bilanci di tutte le aziende confluite in Ctt e Mobit , riteniamo ci possano essere evidenti Conflitti di interesse con cariche spesso dei protagonisti in contrasto con il ruolo che occupano. C'è da chiedersi se non ci sia un certo tipo di Politica forse collusa con le scelte aziendali e molto spesso forse manovriere delle sigle sindacali ,usate come anestetico dei lavoratori. Queste ultime troppo riverenti , talune delle politica nella figura dei regionale , vanificando di fatto le poche resistenze locali o le voci critiche.
C'è da porsi domande sulle Emblematiche scelte strategiche  esempio perdita degli scuola bus da parte della Ctt Nord con voto dei soci privati e parte pubblica di Pisa ,che entrambe formano la maggioranza. ( solo ultimo episodio in ordine temporale ) N.B il Pres. Zavanella ex Pres. C.N.A. organizzava i corsi in associazione per i servizi in questione , i soci privati hanno già nei loro comuni di origine tale servizio.
Cosa accardà adesso in attesa del esito della sentenza della Corte Europea che avvera 24 ottobre 2018 ?  si scoperchierà finalmente la dimensione del danno di queste gestioni ,che hanno creato alla collettività e pagheranno i Comuni e non i Responsabili o solo in misura ridotta visto che sono S.R.L.  Ecco perché fallisce un sistema di fare imprenditoria/politica con denaro e servizi pubblici. Alla ripresa delle scuole , la CTT come ha intenzione di effettuare i servizi soprattutto nelle aree più

deboli visto la mancanza dei mezzi? Dando in subappalto ad altre aziende tpl fatte subentrate come scarl ricevendo denaro pubblico, denaro delle tasse dei cittadini.

Riteniamo che Semmai quello su cui bisognava riflettere in modo attento era intanto la governance, perché evidentemente unirsi con altri significa rinunciare a una parte delle prerogative nei confronti di quel servizio. Se la rinuncia di una parte delle prerogative è entro limiti di decenza, o comunque non porta completamente via dai vari territori quella che è la capacità di incidenza sul servizio stesso, questa è una governance che evidentemente è accettabile; se così non è, evidentemente anche la governance può rappresentare un problema visto i molteplici conflitti di interesse .

 

 

Firenze - Via Guelfa, 148t/f. 055.494858 E-mail cub-trasporti@libero.it

martedì 21 agosto 2018

Basta con i morti sul lavoro

MARTEDÌ 21 AGOSTO 2018
Basta morti sul lavoro!

https://www.lagazzettadimassaecarrara.it/politica/2018/08/regali-cub-e-giusti-sgb-basta-morti-sul-lavoro/

Le morti sul lavoro non sono mai una fatalità. Anche oggi, a Carrara, un operaio di 39 anni è morto in porto durante le operazioni di scarico di una nave.
I nostri pensieri e la nostra vicinanza alla famiglia, agli amici e ai colleghi di Alessandro, vittima di una strage silenziosa che vede l’Italia tra i paesi con più morti e infortuni sul lavoro..
L’aumento dei carichi di lavoro, i ritmi forsennati, i contratti a termine, il mancato rispetto di norme sulla sicurezza sono tra le cause questa strage senza precedenti.
Quanto accaduto in porto a Carrara ci ricorda che le privatizzazioni dei decenni scorsi e il sistema di subappalti al ribasso conducono ad un inevitabile peggioramento delle condizioni di lavoro e al mancato rispetto delle norme sulla sicurezza del lavoro.
In Toscana non possiamo quindi parlare di fatalità, visto il costante aumento di incidenti mortali e non.  Questo modello di sviluppo, basato su uno sfruttamento indiscriminato e senza rispetto per alcuna norma che intralci i profitti, produce morte e infortuni. Non dobbiamo inoltre dimenticare che il numero di malattie professionali è in costante crescita, anche se molte non sono ancora riconosciute come tali.


CUB Giovanni Regali  e SGB Federico Giusti