IL TRASPORTO PUBBLICO ABBANDONATO
Parco mezzi malandato, partecipate in rosso, disservizi. Ma
soprattutto l'attaccamento all'auto nonostante il traffico ci faccia perdere
fino al 3% del Pil. Senza contare inquinamento e incidenti. Fotografia di un
Paese in ritardo.
Se la
ripresa economica stenta a farsi vedere, forse è perché è rimasta imbottigliata
nel traffico. Potrebbe sembrare una battuta , purtroppo non lo è. Mentre
nel resto d'Europa si punta sempre più sul trasporto pubblico locale per
liberare le grandi arterie di comunicazione, in Italia continua a prevalere la
logica individualistica. E le ricadute sono enormi: dalla
qualità della vita fino all'inquinamento e ai costi sociali.
E cosi ancora una volta dobbiamo assistere
ennesima giornata di un Autobus in fiamme a Dragona, entroterra di
Ostia. Il 23 Agosto è andato distrutto il ventesimo mezzo Atac .
https://youtu.be/hDhoyiAUoXA
https://youtu.be/hDhoyiAUoXA
Questa è la quotidiana follia dei
mezzi pubblici , causa di una gestione sbagliata sin dal inizio , e una
situazione voluta dalla politica. . Un incubo, la realtà. La triste
realtà quotidiana che pagano gli utenti, il fallimento di una gestione politica fatta di tagli dei servizi, e della
selvaggia privatizzazione, cancellando un referendum del 2011. Un servizio che
gli utenti pagano a caro prezzo e non ricevono i servizi . Questo è la triste
realtà del TPL in tutta Italia.
Le ricadute sono enormi: dalla qualità della
vita fino all'inquinamento e ai costi sociali.
Gli ingorghi ci costano tra il 2 e il 3% del Pil
La congestione, l’inquinamento
atmosferico, gli incidenti stradali, lo stato fatiscente dei mezzi pubblici
sono gli elementi negativi che distinguono la mobilità in Italia.
DANNO ALLA COMPETITIVITÀ. Le congestioni del traffico costano al Paese dal 2 al
3% del Pil (tra i 30 e i 50 miliardi di euro), il doppio della media europea
le inefficienze logistiche influiscono
notevolmente sul nostro appeal in quanto a
competitività, con un costo di 40 miliardi annui. Il trasporto pubblico efficiente
è il cuore del economia e della ripresa di un paese, non si può quindi
accettare che un autobus per fare 5km in una città ci metta mettere un’ora , si
intuisce perché la ripresa economica tardi ancora ad arrivare.
Incidenti stradali: 54 morti per
milione di abitanti
Un trasporto pubblico locale poco
efficiente si traduce in un maggior numero di auto in strada e questo aumenta
non solo i livelli di CO2 nell'aria, ma anche la possibilità di incidenti. Il
nostro Paese paga ogni anno un tributo altissimo di vite spezzate sull'asfalto,
sono ancora troppe le vittime tra i 15
e 24 anni. “Bisogna prevenire che accadano queste tragedie” Il
rischio di essere coinvolti in un incidente stradale per i giovani al di sotto
i 25 anni è alto, altissimo, molto più elevato che in qualsiasi altra fascia di
età e cresce esponenzialmente nei primi 6 mesi dal conseguimento della patente
di guida
Ogni
minuto speso in un ingorgo stradale fa ticchettare un tassametro invisibile che
grava sul Pil. Nelle città italiane, nelle ore di punta, ci si muove a passo di
processione: 7 chilometri all'ora. Siccome il 79% degli spostamenti avviene su
gomma, questo vuol dire che, oltre agli impiegati e ai professionisti, nelle
code sulle tangenziali e lungo le autostrade restano intrappolate anche le
merci in attesa di lavorazione o di distribuzione.
Italia
al terzo posto nella classifica degli inquinatori Ue
IL 27% DELLE EMISSIONI VIENE DALLE AUTO. La maglia
nera, nerissima, come i fumi che escono dalle sue ciminiere e dai tubi di
scappamento, Le nostre emissioni hanno dunque origine soprattutto
in strada, negli ingorghi (27%, 3 punti sopra la media Ue).
Più auto in circolazione e meno
autobus
l’Italia vanta il
parco mezzi più anziano d’Europa con una media di età, in aumento, di 11,38
anni contro i 7 anni dell’Ue».una
vergogna che deve cambiare.
I CONTI IN ROSSO DELLE
PARTECIPATE. La romana
Atac, indirizzata al concordato per evitare il fallimento, tra il 2011 e il
2015, ha generato da sola il 70% delle perdite dell’intero comparto del
trasporto pubblico locale, ovvero 765 milioni di euro. Senza contare il suo
debito complessivo che ha toccato la cifra monstre di 1,38 miliardi di euro. La
partenopea Anm, costretta a dimezzare le sue flotte (350 mezzi contro 900 di 15
anni fa) ha chiuso il bilancio 2015 con una voragine di 34 milioni di euro. Conti
in rosso anche per la palermitana Amat, che fatica a pagare gli stipendi agli
autisti. Al Nord soffre soprattutto la torinese Gtt in crisi di liquidità
emersa nell'estate 2017. Secondo l’indagine Mediobanca sulle principali
partecipate locali, questo settore registra perdite drammatiche (-1,1 miliardi
di euro tra il 2011 e il 2015) nonostante gli oltre 14,8 miliardi di
trasferimenti pubblici. Non dimentichiamo la gara della privatizzazione Toscana
, Nasce dalla fusione dalle aziende ATL Livorno,
CPT Pisa, CLAP Lucca e dal socio privato Lazzi,
CTT Nord è per il 65% di proprietà degli enti
locali e per il 35% di privati. “Un’aggregazione
che nasce sulla base di
un preciso progetto industriale e politica di sinistra che non ha tenuto minimamente
conto del esito del referendum del 2011 , e dove anche qui si registra il
fallimento di questa fusione, fra ritardi per la messa in gara del lotto unico,
mezzi vecchi obsoleti sporchi e in molti casi pericolosi nonostante le
segnalazioni anche degli stessi dipendenti, e delle altre organizzazioni sindacali .
QUANTO STA ACCADENDO IN CTT NORD :
“l’idea era quella, per ridurre i costi del servizio e per ottimizzare le
risorse disponibili, quindi naturalmente non esporre le società a dei deficit
di bilancio, se riusciamo a metterci insieme riusciamo evidentemente a produrre
lo stesso servizio con una riduzione dei costi unitari. Direi che l’idea non
faceva una grinza, non era nemmeno un’idea particolarmente rivoluzionaria,
perché lo stesso percorso è stato fatto in varie parti del territorio e per
altri servizi.
Vincono i francesi perde un sistema politico
imprenditoriale
La assegnazione della gara regionale sul tpl rappresenta una svolta clamorosa
nel suo comparto.
Sia per la formula ed anche per ciò che avverrà. Vi sono dati politici
importanti da evidenziare .
Dal punto di vista di Gara i requisiti scelti 19 che sono stati inseriti e
le garanzie immesse su cui dovremmo soffermarsi ed analizzare ,
altro dato come si è giunti a questa situazioni ed il ruolo della politica ,che
legifera , si partecipa alla gara pare tramite le poltrone , la Mobit perde ed
adesso invoca regole e regolamenti appelli a sostegno. Sgombriamo un dubbio ,
Mobit è una ATI ( associazione Temporanea impresa) composta da altre ATI ( Ctt
Nord tiemme etc etc ) Queste aziende espressione di una parte pubblica Comuni
ed una componente privata (Cap Prato , Bus italia ) nel formare una alleanza
strategica , come risultato hanno portato ridimensionamento di servizi perdita
di km , e posti di lavoro.
Dati Ctt Nord perso 17% km da quando sono venuti i privati
esternalizzazione dei servizi , spesso ad aziende amiche con incremente spesa
per la collettività. Perdita occupazionale , peggioramento servizi , rapporti
con i dipendenti – lavoratori di scarsa collaborazione , basta pensare che
lavorano senza contratto di 2 livello.
Risanamento finanziario basato sui costi del personale , finanza creativa e
ricorso al credito bancario.
Dalle ricerche delle visure e bilanci di tutte le aziende confluite in Ctt
e Mobit , riteniamo ci possano essere evidenti Conflitti di interesse con
cariche spesso dei protagonisti in contrasto con il ruolo che occupano. C'è da
chiedersi se non ci sia un certo tipo di Politica forse collusa con le scelte
aziendali e molto spesso forse manovriere delle sigle sindacali ,usate come
anestetico dei lavoratori. Queste ultime troppo riverenti , talune delle
politica nella figura dei regionale , vanificando di fatto le poche resistenze
locali o le voci critiche.
C'è da porsi domande sulle Emblematiche scelte strategiche esempio
perdita degli scuola bus da parte della Ctt Nord con voto dei soci privati e
parte pubblica di Pisa ,che entrambe formano la maggioranza. ( solo ultimo
episodio in ordine temporale ) N.B il Pres. Zavanella ex Pres. C.N.A. organizzava
i corsi in associazione per i servizi in questione , i soci privati hanno già
nei loro comuni di origine tale servizio.
Cosa accardà adesso in attesa del esito della sentenza della Corte Europea
che avvera 24 ottobre 2018 ? si
scoperchierà finalmente la dimensione del danno di queste gestioni ,che hanno
creato alla collettività e pagheranno i Comuni e non i Responsabili o solo in
misura ridotta visto che sono S.R.L. Ecco perché fallisce un sistema di
fare imprenditoria/politica con denaro e servizi pubblici. Alla ripresa delle
scuole , la CTT come ha intenzione di effettuare i servizi soprattutto nelle
aree più
deboli visto la mancanza dei mezzi? Dando in subappalto ad altre aziende
tpl fatte subentrate come scarl ricevendo denaro pubblico, denaro delle tasse
dei cittadini.
Riteniamo che Semmai
quello su cui bisognava riflettere in modo attento era intanto la governance,
perché evidentemente unirsi con altri significa rinunciare a una parte delle
prerogative nei confronti di quel servizio. Se la rinuncia di una parte delle
prerogative è entro limiti di decenza, o comunque non porta completamente via
dai vari territori quella che è la capacità di incidenza sul servizio stesso,
questa è una governance che evidentemente è accettabile; se così non è,
evidentemente anche la governance può rappresentare un problema visto i
molteplici conflitti di interesse .