martedì 18 agosto 2020

Illegittimo l’accordo sui licenziamenti del 2014 firmato da Uil, Cisl e Ugl;



CONFERMATE LE TESI DELLO 

STUDIO LEGALE DELLA CUB E ACC: 


Illegittimo l’accordo sui licenziamenti del 2014 firmato da Uil, Cisl e Ugl; illegittime le selezioni del personale da espellere avviate da Cai; illegittima l’espulsione dei disabili e delle categorie protette.



Illegittimo  l’accordo sui licenziamenti  del  2014  firmato da Uil,  Cisl  e  Ugl;  illegittime le  selezioni  del  personale da espellere  avviate da Cai;  illegittima  l’espulsione dei  disabili  e delle  categorie  protette. La  Corte  di  Cassazione,  Sezione  Lavoro,  dopo  il  pronunciamento  del  1.6.2020  con  la  reintegra  in  Sai  di  un collega  licenziato  da  Cai  nel  2014,  ha  pubblicato  ieri  le  sentenze  che  riguardano  altri  lavoratori espulsi dalla  Compagnia  Aerea  italiana  (dei “capitani coraggiosi”)  prima  dell’ingresso di Etihad. Anche  per  tali  lavoratori  (due  impiegati,  uno  dell’It  AZ  e  l’altra  dello  staff,  nonchè  un  operaio  delle manutenzioni)  si  confermano  le  tesi  sostenute  nei  recorsi  redatti  dagli  avvocati  Giuseppe Marziale e  Patrizia  Totaro  della  studio  legale della  Cub  Trasporti. La Corte  di Cassazione  ribadisce  ciò  che  era  già  stato formulato  nelle  ordinanze  e  sentenze  di primo grado del  Tribunale  di  Roma,  nonchè  della  Corte  di  Appello  di  Roma  ma  che  sia  Cai  che  Sai,  eppoi  anche  Alitalia Sai  in  A.S.,  hanno  tentato,  arrampicandosi  sugli  specchi,  di  confutare:  

L’ACCORDO  SUI  LICENZIAMENTI DI  CAI  DEL  2014  ERA  IN  APERTA  CONTRADDIZIONE  CON  LA  NORMA  IN  ESSERE  E  CON QUANTO AVEVA GIÀ  CHIARITO  LA CORTE  DI  GIUSTIZIA DELLA UE. 

Infatti,  neppure  la  crisi  di  Cai  poteva  giustificare  che  il  passaggio  alle  dipendenze  di  Alitalia  Sai fosse  assicurato  solo  per  una  parte  dei  lavoratori  AZ,  rimasti  in  servizio  dopo  la  conclusione  delle procedure  di  licenziamento  collettivo,  avviate  per  ridurre  il  personale  come  avevano  preteso  gli  emiratini per  rilevare  il 49%  della  “nuova”  Alitalia  Sai Inoltre,  la  Corte  di  Cassazione  intervenendo  sulla  applicazione  dei  criteri  di  selezione  del  personale ha  certificato,  in  due  dei  tre  casi  in  esame,  l’illegittimità  delle  procedure  adottate,  annullandone gli effetti e respingendo  le tesi datoriali. Infine  la  Corte  di  Cassazione  per  uno  dei  tre  ricorrenti  è  tornata  a  pronunciarsi  sulla  nullità  dei licenziamenti  effettuati  da  Cai  del  personale  disabile  e  appartenente  alle  categorie  protette: Alitalia  non  poteva  licenziare  il  suddetto  personale,  in  quanto  le  normative  in  essere  (L.68/99)  vietano l’espulsione  di tali dipendenti,  essendo in  profonda  “scopertura”  riguardo agli obblighi  sul loro  impiego.   Su  tale  tema  rimase  inascoltato  anche  un  appello,  per  il  rientro  in  servizio  di  tali  colleghi, rivolto  a  Montezemolo  (allora presidente  anche  di Telethon!),  e  poi  a  Gubitosi-Laghi-Paleari. E’  altresì  importante  sottolineare  che  la  Suprema  Corte,  sulla  base  della  norma  in  essere  e  di  quella  che entrerà  in  vigore  nel  2021,  limita  la  possibilità  di  un  ridimensionamento  degli  organici  nel passaggio  delle  attività  da  un’azienda  a  un’altra,  solo  alle  “cedenti”  soggette  ad  una  procedura concorsuale  liquidatoria,  escludendola  anche  a  quelle  in  Amministrazione  Straordinaria  che  operano  in continuità  e  con  finalità  di  proseguimento  dell’esercizio  aziendale:  l’attuale  Commissario  AZ  è  avvisato! E’  comunque  necessario  che  il  Commissario  Leogrande,  prenda  atto  della  definitiva  sentenza  della  Corte  di Cassazione  e  reintegri  in  servizio  (...non  solo  contabile!)  dei  colleghi  finora  lasciati  a  casa  in  modo discriminatorio,  si  attivi  per  imporre  che  l’Amministrazione  Straordinaria  corregga  gli  “errori”  operati  da Sai  (...ora  trascinati  sui  calcoli  della  Cigs  da  parte  di  Inps!)  sulle  retribuzioni  dei  reintegrati,  considerati illegittimamente  “neo-assunti”  e  privati  di  parti  consistenti  di  salario  maturate  con  l’anzianità  (...fino  a  circa 600  euro  al  mese  su  circa  1600  totali!):  una  opaca  iniziativa  effettuata  a  suo  tempo  dal management  AZ  Sai,  con  l’obiettivo,  reso  vano  dalla  determinazione  dei  ricorrenti,  di  far capitolare  i reintegrati  e  imporre loro  l’accettazione di  transazioni al ribasso. La  Cub  Trasporti  ed  AirCrewCommittee,  nel  ringraziare  l’Avv.  Marziale  e  l’Avv.  Totaro  per  il  risultato  ottenuto e  per  la  professionalità  e  la  dedizione  espresse,  valuteranno  di  dare  mandato  ai  propri  legali  per un’eventuale  richiesta  di  risarcimento  danni  da  attivare  nei  confronti  delle  OO.SS.  che sottoscrissero  sia  l’Accordo  Quadro  del  2014,  sia  le  procedure  di  licenziamento  collettivo  aperte  da  Alitalia Cai stessa. Cub  Trasporti  -  AirCrewCommittee 


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