lunedì 13 novembre 2017

La direttiva per il rinnovo del contratto negli enti locali

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La direttiva per il rinnovo del contratto negli enti locali 

La direttiva per il rinnovo del contratto negli enti locali I dipendenti della Pa non dovrebbero dormire sonni tranquilli stando alle direttive dei comitati di settore per il rinnovo dei contratti nazionali dei singoli comparti. Al contrario si sogna il rinnovo dei contratti e gli arretrati, ci si accontenta delle briciole senza guardare alla sostanza del problema. Alla rassegnazione e alla passività ci hanno abituato e da questa gabbia i\le dipendenti della Pa non vogliono uscire. Eppure basterebbe ricordare che sono già passati due anni e mezzo da quando la Consulta stabili' la illegittimità del blocco dei contratti e nel frattempo non c'è stata 1 ora di sciopero. Partiamo dal lato economico; abbiamo perso quasi 1500 euro netti all'anno e questi soldi non li recupereremo piu'. I futuri aumenti a detta dell'Anci sono a rischio se il Governo non restituirà parte dei soldi che lo Stato ha tolto agli enti locali e il discorso vale soprattutto per le città metropolitane. Hanno stravolto gli enti locali con la soppressione incostituzionale delle Province ma a nessuno, anche dopo il referendum del dicembre 2016, è venuto in mente di attaccare la Legge Del Rio. I decreti Madia sulla Pa sono diventati legge senza alcuna opposizione, anzi le trattative sul contratto sono continuate a rilento e nel silenzio. Il Governo voleva la riduzione dei comparti da 11 a 4 e tutti i sindacati, Usb inclusa, hanno sottoscritto questo accordo che permetterà di sottoscrivere contratti al ribasso uniformando, sempre al ribasso, i trattamenti economici. Gli oneri per il rinnovo dei contratti sono a carico dei bilanci degli enti locali sui quali grava il taglio delle risorse statali, il rischio è di avere comuni e Regioni con pochi fondi "costretti" ad aumentare le tasse e a svendere il patrimonio immobiliare ai privati. La direttiva dice chiaramente che gli accordi sottoscritti rimangono subordinati al reperimento di ulteriori risorse finanziarie. Ma queste risorse dove le troveranno e non saranno frutto di dismissioni, tagli al welfare? L'accordo del 30 Novembre 2016, quello che prevedeva il mantenimento del bonus Renzi oltre agli "aumenti", è già disatteso perchè i soldi sono pochi e sicuramente si accorderanno al ribasso. Lo 0,34% del monte salari per il 2016 (da cui togliere la indennità di vacanza contrattuale percepita ogni mese?), l'1,09 per il 2017 e l'1,45 per il 2018 tradotti in soldi sono meno di 50 euro netti. Un anno fa scrivevamo che le trattative in corso erano al ribasso sotto il profilo economico ma nascondevano anche un'altra insidia, ossia la riscrittura degli istituti contrattuali per ridurre i fondi della contrattazione decentrata e ridimensionare le già esigue materie oggetto di contrattazione. Ora leggiamo nella Direttiva che è prioritario per il Governo semplificare la contrattazione e recepire in essa la legge Madia (dai codici disciplinari alla riduzione delle indennità). Il prossimo contratto non restituirà potere di acquisto e dignità al lavoro pubblico, si guarda solo ad alcune figure e non ai profili professionali, si inserirà nell'inquadramento contrattuale la figura del giornalista utile a magnificare le sorti del programma di mandato dei sindaci e dei Governatori. Non è di questo che la Pubblica amministrazione avrebbe bisogno. La direttiva prevede nuove e maggiori forme di flessibilità delle prestazioni lavorative, dopo la soppressione delle dotazioni organiche di riferimento (per assumere chi vuole l'Amministrazione e non in base alle reali esigenze\carenze delle macchine amministrative) si va verso l'aumento delle mansioni esigibili come dimostra la progressiva soppressione dei B3 3 D3.. Da domani si assumeranno nella posizione iniziale di categoria, b1 e d1, per risparmiare e per imporre carichi di responsabilità maggiori Aumenteranno gli orari flessibili, gli orari spezzati e quelli multiperiodali pensati per abbattere i costi dello straordinario e far risparmiare le amministrazioni, altro che rispetto dei tempi di vita e di lavoro come leggiamo nella direttiva. Anche la copertura assicurativa del personale diventa un mistero.... Sul piano della contrattazione da anni registriamo il progressivo indebolimento del sindacato e delle rsu, ormai si discute solo nel merito del fondo con risorse per altro già bloccate. Su tutte le altre materie dalle quali dipende la qualità del lavoro e della vita non c'è potere di contrattazione. Si continua con gli accorpamenti degli enti locali dentro una visione centralistica che determina anche minori servizi alla cittadinanza oltre alla riduzione della forza lavoro. Permangono tutti i vincoli esistenti in materia di spesa di personale, ragione per cui numerosi Enti non saranno nelle condizioni di assumere. Le ferie e i permessi retribuiti saranno anche frazionabili ad ore, questa non è una vittoria perchè questi cambiamenti avvengono solo nell'ottica del risparmio e della contrazione dei costi. Si rafforza il potere delle singole amministrazioni di entrare nel merito della organizzazione del lavoro decidendo magari che le turnazioni (e le relative indennità ) siano limitate solo ad alcuni periodi dell'anno. La prestazione lavorativa in turno svolta in un giorno festivo verrà considerata una ordinaria giornata lavorativa senza maggiorazioni, perderemo lo straordinario e non ci saranno riposi compensativi L'accorpamento degli istituti contrattuali rischia di determinare perdita salariale , semplificazione nel corso degli anni ha significato perdere soldi per il mancato cumulo di alcune voci del salario accessorio. Si fa strada la ipotesi delle forcelle retributive accessorie, il che determinerà stipendi diversi da comune a comune, da amministrazione ad amministrazione (ricordate le gabbie salariali contro le quali il sindacato tanti anni fa lottò? Vengono di fatto ripristinate con forme diverse...). Le risorse della retribuzione individuale di anzianità del personale andato in pensione saranno magari gestite con la performance, un utilizzo per pochi e non a vantaggio di tutto il personale. Il contratto nazionale lascerà sempre meno spazio alla contrattazione di secondo livello non perchè si rafforza la contrattazione nazionale ma solo per ridurre il potere delle rsu evitando di strappare condizioni di miglior favore (sempre in nome della riduzione di spesa). Le posizioni organizzative (PO) saranno a carico del bilancio ma dai fondi i soldi impegnati per le Po saranno tolti. E intanto si prevede che le Po siano in aumento e con maggiore retribuzione, aumenta la discrezionalità della politica anche nella gestione delle Po Le progressioni orizzontali all'interno della categoria di appartenza saranno soggette a ulteriori vincoli e procedure nuove secondo la logica premaile e selettiva (saranno sempre meno ) SI fa strada anche negli enti locali il cosiddetto welfare contrattuale, sanità e previdenza integrativa, che nei meccanici hanno determinato il baratto degli aumenti con bonus (per le camere di commercio si prevede la sanità integrativa pagata con parte dei soldi destinati alla contrattazione decentrata tanto per intenderci). Stesso discorso vale per la previdenza integrativa, saranno i lavoratori a pagarsela rinunciando a parte del loro salario Aumenterà il ricorso al tempo determinato e a tutte le altre forme di lavoro flessibili e precarie. Per quanto riguarda la Polizia Municipale prosegue il percorso securitario che trasformerà i vigili in una forza dell'ordine pubblico a discapito di tutte le altre funzioni fino ad oggi svolte. Se è positivo il riconoscimento dell'equo indennizzo e il rimborso delle spese di degenza per causa di servizio . è negativo che per svolgere manifestazioni di carattere pubblico, le associazioni organizzatrici (siano sindacati, no profit o gruppi politici) le spese relative all'utilizzo della Pm siano a loro carico. In questo modo si stravolge la funzione stessa del servizio pubblico. E le forme di indennizzo della operatività degli agenti di Pm saranno a carico del fondo della produttività quando invece potrebbero essere finanziate dall'art 208 del codice della strada. Della serie: le logiche securitarie dei sindaci saranno a carico dei quasi 500 mila dipendenti degli enti locali. Gli organi di revisione potranno intervenire e ottenere la riapertura delle trattative e la riscrittura di un contratto decentrato, il loro potere nel determinare i fondi e la distribuzione del salario accessorio aumentano a discapito della contrattazione sindacale. Tutto cio' è scritto nella direttiva dei comitati di settore euaonomie locali e Regioni Sanità, scritto da Ottobre ma i sindacati ai tavoli delle trattative non hanno speso una parola , non hanno informato i lavoratori e le lavoratrici. A ciascuno di noi le dovute riflessioni, basta solo volerlo

                                                                  
                                                                                                             
            
           CUB TRASPORTI                                            SINDACATO GENERALE DI BASE     

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  Giovanni Regali                                                                                          Federico Giusti





giovedì 9 novembre 2017

ADESIONE SCIOPERO 10 NOVEMBRE SINDACALISMO DI BASE


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VENERDI 10 NOVEMBRE 2017 SCIOPERO 

Lo avevamo promesso , dopo la precettazione del 27 ottobre la CUB TRASPORTI  torna a scioperare il 10 novembre in adesione al secondo sciopero generale del sindacalismo di base “contro le politiche economiche e sociali del Governo Italiano e dell’Unione Europea”

La CUB TRASPORTI ha da sempre indicato tra le priorità della propria azione sindacale e politica, lo sviluppo di una forma di mobilità sostenibile che integri il rispetto per lambiente di cui - è bene ricordarlo - siamo ospiti, con la vivibilità cittadina in tutte le sue accezioni e la solidarietà verso le fasce economicamente meno fortunate. In questoambito lo sviluppo sostenibile di tutte le forme di trasporto pubblico è peculiarità irrinunciabile per qualunque Amministrazione Pubblica che intenda perseguire il bene comune a favore dei cittadini che rappresenta.
La mobilità pubblica efficiente è una peculiarità che appartiene alle società più evolute e ad una classe politica responsabile.

CUB TRASPORTI non intende soccombere di fronte all’atteggiamento individualista e non si stanca di rappresentare un altro modo di vivere la città, più solidale e sostenibile, nel quale la mobilità che privilegia il mezzo pubblico è il simbolo più evidente.

E di qualche giorno fa un nostro intervento-articolo sul tema dei parcheggi e della mobilità, ed in passato  CUB Trasporti si è sempre speso in battaglie per denunziare lo sfacelo che investiva tutte (o quasi) le società di trasporto pubblico dell’isola in generale e della nostra città in particolare: società bloccate nei loro servizi, che ricordiamo sono beni pubblici essenziali, dalle solite dinamiche della politica nostrana. Il funzionamento delle città è legato in modo imprescindibile alla facilità e alla capacità di spostamento di persone e merci nel rispetto degli impatti ambientali e sociali.

Pertanto il tema della mobilità sostenibile nelle aree urbane è di assoluta priorità per il futuro delle nostre città e, quindi anche, per lo sviluppo economico e sociale complessivo nel mondo e, in particolare, in Italia.  Riteniamo che  una politica strutturale che dia una prospettiva decennale per affrontare il problema della mobilità di breve e medio raggio non è una questione di parte, ma dovrebbe rappresentare una priorità bipartisan dellintero arco politico italiano; in assenza di tale prospettiva si avranno inevitabilmente gravi conseguenze in termini di impatti ambientali, di produttività e di competitività nel nostro Paese, ma anche di qualità della nostra vita, e ulteriori tagli porterà inevitabilmente nuovi disoccupati. Si deve Ripristinare   un servizio di trasporto pubblico cittadino efficiente; coinvolgendo lavoratori cittadini e pendolari nelle scelte.


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Confederazione Unitaria di Base Trasporti

Un buon trasporto pubblico  è il motore che può fare riprendere una economia in crisi.


 INFO: Cub Trasporti CTT Lucca e Provincia
cubtrasportilucca@gmail.com –  http://cubtpltoscana.blogspot.it/

https://www.cub.it/

venerdì 3 novembre 2017

TRADITO IL RISULTATO DEL REFERENDUM.

TRADITO IL RISULTATO DEL REFERENDUM. 




ALITALIA Facciamo un passo indietro torniamo  al 2008 più che altro quadra- All'epoca c'era SDL ma quanti sindacalisti della stessa oggi sono in USB? E' una domanda.
1 La firma del Lodo Letta apposta il 31 ottobre 2008 da parte di CGIL CISL UIL UGL 
2 Non hanno firmato invece i piloti di Anpac e Up e gli assistenti di Voilo di SDL, Anpav e Avia
3. Alitalia, firmano Avia e Sdl. Ora il partner straniero con le firme dei rappresentanti degli assistenti di volo si chiude la vertenza con la Cai. Soddisfazione da parte del governo. Adesso si avvicina la scelta del partner straniero: Air France o la compagnia tedesca Lufthansa Anche dalle sigle autonome SdL e Avia, che rappresentano la maggioranza degli assistenti di volo, è arrivato il sì all'accordo sul piano di salvataggio per Alitalia nel corso dell'incontro di oggi a Palazzo Chigi. Adesso il protocollo è completo: tutte le sigle sindacali hanno accettato l'offerta della Cai, con la mediazione del governo. Soddisfazione espressa dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Resta ancora aperta la questione circa la scelta del partner straniero e delle modalità di partecipazione. In campo ci sono Lufthansa ed Air France. La storia non via ha insegnato nulla?
Ancora una volta USB firma l'accordo sulla cigs "certificando" cosi altri 1600 esuberi..!!! "certificando la svendita di un bene del paese". Dopo i 10.000 del 2008 i 2250 del 2014 ecco i 1600 del 2017. Sono circa 14.000 le espulsioni da Alitalia tutte certificate con tanto di firma "I 

Un altro “Accordo della Miseria”. Mentre l’ipotesi dello “spezzatino” di Alitalia si fa sempre più concreta con il suo carico di esuberi, tagli salariali e peggioramenti normativi, CgilCislUilUgl+AnpavAnpac e Usb hanno sottoscritto al Ministero del Lavoro, come al solito senza mezz’ora di assemblea, il “Verbale di Accordo” con cui si ratifica l’esistenza di 1600 esuberi f.t.e. (cioè full time equivalent : ... le teste dei lavoratori sono molte di più!) da gestire con la Cigs a rotazione e a zero ore.

Un altro “Accordo della Miseria” viene sottoscritto dalle altre OO.SS. in risposta ossequiosa all’esigenza dei Commissari Straordinari AZ di gestire la transizione e alla pretesa di Calenda&Soci di scaricare sui lavoratori il prezzo di scelte inaccettabili e pericolose di ulteriore ridimensionamento della ex-Compagnia di Bandiera. 

Un’altra “cambiale in bianco” sulla testa dei lavoratori
Il “Verbale di Accordo” ministeriale del 30.10.2017 rappresenta l’ennesima “cambiale in bianco” che CgilCislUilUgl+AnpavAnpac e Usb hanno firmato sulla testa dei lavoratori prima ancora che Gubitosi-Laghi-Paleari abbiano fatto luce sugli interventi effettuati, sull’andamento dei conti, sulla riduzione degli extra-costi e, soprattutto, su quale mandato abbiano ricevuto dal Governo.

“L’indigesto diventato digeribile”: magia o interesse?
Certo è che stavolta gli altri sindacati hanno sottoscritto ciò che avevano rifutato al Ministero del Lavoro, in occasione del Verbale di mancato accordo sottoscritto il 16.6.2017. 

Ciò nonostante il prezzo richiesto alla categoria in termini di lavoratori colpiti sia aumentato di oltre 200 unità f.t.e. e sia stato confermato il ricorso alla cigs a zero ore, una opzione che era stata rappresentata dalla Cgil (...e non solo!) come la “linea Maginot” per la categoria! 

Sarebbe interessante capire cosa sia cambiato e quali siano state le “profferte” ai sindacati firmatari: una domanda a cui sarà difficile trovare una risposta, anche perchè non tutto è poi così confessabile (...ad esempio i Commissari AZ hanno ridotto il costo dei privilegi sindacali rimasti intonsi dopo 3 ristrutturazioni che hanno lasciato a casa oltre 12.000 lavoratori?)
Ignorato il voto del referendum: uno squallido voltafaccia !

Eppure il Referendum dei lavoratori AZ aveva consegnato un mandato inequivocabile, respingendo i 1700 esuberi contenuti nell’intesa dello scorso aprile al MISE: di fatto la firma del “Verbale di Accordo” del 30.10.2017 tenta di cancellare quanto la categoria ha sventato con una marea di NO al Referendum. La scusa della “transitorietà della Cigs” non regge ed è una irresponsabile e risibile invenzione che non nasconde la verità: anche nel 2014 la “cigs transitoria”, con cui la stessa compagine sindacale ratificò gli esuberi, si è stata trasformata a terra in “licenziamenti definitivi” a fronte della scontata pretesa del compratore (Etihad) di imbarcare il personale, al netto delle cigs avallate in precedenza.

NESSUNO TENTI DI RAGGIRARE I LAVORATORI: E’ INACCETTABILE!

La parola passa alla categoria: rilanciamo le mobilitazioni!
E’ una storia già vista tante volte. E’ urgente che la categoria rafforzi l’unica rappresentanza sindacale realmente democratica e disinteressata ai privilegi: 
LA CUB TRASPORTI CONTINUERA' A BATTERSI IN DIFESA DELLA CATEGORIA, SENZA TRADIRE IL SUO MANDATO.