venerdì 25 maggio 2018



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101 Incidenti ferroviari solo nel 2017

a seguire il comunicato stampa
Cub Trasporti Toscana e Sindacato Generale di Base Toscana

L'ennesimo, tragico, grave incidente ferroviario. In Inghilterra il Governo conservatore sta facendo marcia indietro dopo anni di disinvestimenti, privatizzazioni con un elevato numero di guasti, infortuni e morti. Le privatizzazioni 40 anni  fa sono servite a smantellare il settore pubblico dei trasporti, i risultati dopo lustri sono del tutto negativi e perfino la conservatrice Inghilterra fa marcia indietro.

In Italia la manutenzione dei mezzi di trasporto è carente, sia in Ferrovia che nel trasporto pubblico locale hanno iniziato a disinvestire proprio in questo settore nevralgico.

Poi ci sono state decisioni assurde, sempre in nome nella riduzione dei costi, come la soppressione del doppio macchinista che non rappresentava un costo ma piuttosto una importante garanzia a tutela della nostra sicurezza.
Decennali battaglie dei sindacati di base in ferrovia dimostrano che su manutenzione, sicurezza e prevenzione non si risparmia, pena infortuni, morti e stragi (Viareggio docet).

L'ultimo incidente è avvenuto in Piemonte con un tir scontratosi con un treno. La dinamica dell'incidente è tutta da chiarire ma perfino la Tv nazionale ha dovuto intervistare cittadini locali che da anni giudicavano pericoloso il passaggio dei tir in quella area.

Anche in questo caso si parlerà di  errori umani o di casi eccezionali ma la realtà è un'altra: i gravi incidenti sul lavoro avvengono non per caso o disattenzione ma perché non si opera nel rispetto delle normative di salute e sicurezza, si sottovalutano le proteste dei lavoratori e dei cittadini, non si ammodernano sistemi di controllo dei passaggi a livelli, si continua a far circolare su strada i trasporti eccezionali quando la via ferroviaria potrebbe essere la soluzione migliore e meno rischiosa.

La Magistratura appurerà le cause ma nel frattempo sarebbe il caso di aprire nel paese un grande dibattito sulla sicurezza delle strade, dei mezzi pubblici, sulla manutenzione di strade. Sono migliaia  i morti ogni anno sulle rotaie  e sulle strade, stragi silenziose di cui non si parla mai abbastanza. Queste dovrebbero essere tra le priorità  del futuro esecutivo abbandonando la strada delle privatizzazioni.

Due approfondimenti da leggere e conservare


https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/25/incidenti-ferroviari-i-dati-dellagenzia-per-la-sicurezza-sono-stati-101-nel-2017-rivedere-i-processi-di-manutenzione/4381971/


http://www.repubblica.it/economia/2018/02/05/news/privatizzazioni_la_gran_bretagna_si_pente_e_rivuole_i_servizi_pubblici-188044462/

https://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.it/2018/05/101-incidenti-ferroviari-solo-nel-2017.html


http://cubtpltoscana.blogspot.it/2018/05/101-incidenti-ferroviari-solo-nel-2017.html


lunedì 21 maggio 2018

Le morti sul lavoro non hanno bisogno della retorica

Le morti sul lavoro non hanno bisogno della retorica

A seguire il comunicato stampa congiunto
Confederazione Unitaria di Base Trasporti Toscana
Sindacato Generale di Base Toscana

Ormai i lavoratori e le lavoratrici sono sempre piu' impauriti, codici disciplinari, repressione e la cultura dell'arrendevolezza hanno prodotto danni incalcolabili, imprigionato le menti in una prigione fatta di luoghi comuni, arrestata ogni azione conflittuale piegandola alle logiche compatibili con il sistema.
Non sono slogans ma l'amara riflessione dopo l'ennesima morte sul lavoro, non passa giorno in cui non ci sia un morto e decine di feriti, dei quali quasi nessuno parla, molti dei feriti riportano danni permanenti.

E dopo  le morti e gli infortuni?

 La retorica mediatica, la manifestazione sindacale di rito, la solidarietà ipocrita delle istituzioni locali, molte delle quali non muovono un dito anche quando potrebbero farlo per chiudere una produzione industriale dannosa all'uomo e all'ambiente, per coadiuvarsi con altre istituzione per il controllo dei cantieri.

 Al contrario  invece decine di agenti di Pm a inseguire migranti per le misure di contrasto dell'abusivismo commerciale, ispettori Inps e Inail ridotti ai minimi termini, documenti di valutazione del rischio secretati ai dipendenti, Rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza sempre piu' complici dei datori di lavoro a scambiare la filiera della sicurezza in supina accettazione delle regole imposte dalle aziende, pubbliche o private che siano.

Un altro operaio morto all’Ilva,  si chiamava Angelo Raffaele Fuggiano, era di Taranto, aveva 28 anni e due bambini in tenera età, oggi è stato ucciso dal cavo tranciato di una gru, lavorava in una azienda di manutenzione dentro lo stabilimento.

Non è il primo operaio morto all'Ilva di Taranto, non sarà l'ultimo perchè si lavora in condizioni di grave pericolo e disagio, non siamo noi a dirlo ma gli operai e i dati statistici.

Intanto la Magistratura aprirà una inchiesta, individuerà alcuni responsabili, ci sarà un processo in tempi lunghi e un risarcimento ma nessuno restituirà la vita all'operaio.

Il problema è quindi un altro ma non si vuole affrontare, anzi è l' argomento tabu:
  • perchè in Italia ci sono tanti morti e feriti sul lavoro? 
  • perchè in Italia interi siti contaminati attendono da anni la bonifica? 
  • perchè il testo unico sulla sicurezza è stato rivisto in piu' occasioni con l'intento di addolcire le pene ai responsabili del mancato controllo in materia di salute e sicurezza? 
  • E quale ruolo hanno i rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza? In tante aziende li vediamo piu' vicini ai datori che ai lavoratori, svolgono un ruolo inutile e rituale e non solo perchè le normative impediscono una azione veramente conflittuale ma perchè si considera l'Rls una figura non conflittuale, tale la considerano nella pratica i sindacati complici, gli stessi che hanno fatto della sicurezza un rito ma non quella pratica conflittuale che porti a conquistare migliori condizioni di lavoro e di vita, che sappia contrastare l'aumento dell'età pensionabile, la intensificazione dei ritmi e dei tempi di lavoro, rifiutare il sistema delle deroghe che porta ad aumentare gli orari giornalieri mettendo a rischio la nostra salute e sicurezza                                                                                                                                       
  • Sta qui allora il problema, se il rappresentante dei lavoratori alla sicurezza non vuole confliggere con l'azienda a tutela della salute e sicurezza di tutti\e, finisce con il diventare una figura di rito, inutile e certe volte dannosa. E per noi invece il solo Rls è quello indisponibile a tacere sull'aumento dei ritmi, dell'età pensionabile, degli orari, dei carichi di lavoro crescenti.



https://www.lagazzettadilucca.it/economia-e-lavoro/2018/05/cub-trasporti-le-morti-sul-lavoro-non-hanno-bisogno-della-retorica/

mercoledì 16 maggio 2018

CAF 2018

CAF 2018
ANCHE PER IL 2018 OFFRIAMO UN SERVIZIO CAF A PREZZI POPOLARI
• 730: 5 EURO PER ISCRITTI, 30 EURO PER NON ISCRITTI
• ISEE GRATUITO
• E TANTI ALTRI SERVIZI CAF

LA DOCUMENTAZIONE PER LA COMPILAZIONE DEL MOD. 730/2018
Tutti i documenti devono essere portati in fotocopia leggibile.
DATI PERSONALI
• Documento di identità valido e tessera sanitaria/codice fiscale , Numero telefono, indirizzo mail
DATI GENERALI
• Modello 730 o Unico anno precedente
• Dati del datore di lavoro o ente Pensionistico che erogherà lo stipendio/pensione a Luglio 2018
• Tessera sanitaria/codice fiscale del dichiarante, del coniuge e dei familiari a carico
• Verbali di invalidità rilasciati da Commissioni Pubbliche del dichiarante, coniuge e figli a carico
TERRENI E FABBRICATI
• Visure catastali di terreni e fabbricati
• Atti notarili per acquisto immobili o venduti nel 2017 e successioni di eredità
• Contratti di affitto, ed eventuale documentazione relativa all’opzione per la “cedolare secca”
REDDITI
• CU 2018 redd. 2017 del dichiarante, coniuge e dei familiari a carico (lavoro o pensione ed atri trattamenti INPS
INAIL)
• Documentazione relativa a pensioni estere percepiti nell’anno 2017
• Documentazione relativa ad assegni percepiti da ex coniuge (Sentenza di separazione e bonifici/ ricevute)
• Documentazione relativa ad eventuali altri redditi percepiti nell’anno 2017
ONERI E SPESE DETRAIBILI
• Spese sanitarie, “scontrini parlanti” per acquisto di medicinali, Dispositivi medici con marcatura CE prestazioni per
visite mediche generiche e specialistiche, ticket ospedalieri e sanitari ed esami di laboratorio
• Prestazioni mediche chirurgiche
• Fatture per terapie eseguite nei centri autorizzati: riabilitazione, fisioterapia, cure termali (purchè ci sia la prescrizione
medica o sul documento risulti la figura professionale che ha eseguito la prestazione)
• Spese sanitarie per persone con disabilità riconosciuta (accompagnamento, deambulazione, sollevamento, per veicoli,
spese mediche e di assistenza: medicinali, assistenza infermieristica
• Certificazione Interessi passivi di mutuo pagati nel 2017 per acquisto abitazione principale/o ristrutturazione, fatture
notaio e agenzia immobiliare ( se è il primo anno che fa 730 con noi portare anche atto acquisto e mutuo)
• Premi versati per Assicurazione sulla VITA, contro gli infortuni o aventi rischio morte, invalidità permanente
superiore al 5% o di non autosufficienza nel compimento degli atti di vita quotidiana
• Quietanza versamento tasse scolastiche e mensa
• Asilo Nido (quietanza pagamento retta o fattura )
• Spese Funebri (sul documento indicare la relazione di parentela di chi è l’intestatario fattura)
• Spese per iscrizione e abbonamento ad associazioni sportive, palestre e altre strutture sportive dilettantistiche
sostenute per figli dai 5 ai 18 anni
• Spese veterinarie
• Erogazioni liberali a favore delle ONLUS , ass. sport.dilettantistica, società mutuo soccorso, promozione sociale etc)
• Contratto di locazione e copia modello F23 attestante pagamento imposta di registro anno 2017 (per ottenere
detrazione come inquilino – solo nel caso in cui non si sia percepito contributo affitto)
• Spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio (detrazione del 41% o 36% o 50%): eventuali abilitazioni
tecniche amministrative, fatture e bonifici bancari , anche sostenute anni precedenti
• Spese per interventi finalizzati al risparmio energetico degli edifici (detrazione del 55% o 65%): documentazione
inviata all’ENEA e relativa ricevuta, asseverazione tecnica o certificazione del produttore, fatture e bonifici bancari ,
anche se sostenute in anni precedenti
• Spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (se collegate ad un intervento di ristrutturazione)
ONERI DEDUCIBILI
• Ricevute di pagamento contributi volontari(contributi per riscatto di laurea,ricongiungimento periodi assicurativi)
• Ricevute di pagamento contributi previdenziali ed assistenziali obbligatori versati per gli addetti servizi domestici e
all’assistenza personale (colf, baby-sitter etc)
• Quietanze relative ad erogazione liberale a favore di istituti religiosi.
• Assegni corrisposti all’ex coniuge (portare sentenza e bonifici)
• Contributi alle forme pensionistiche complementari o individuali
• Contributi alle ONG
Eventuali deleghe di pagamento (modelli F24) relativi a versamenti in acconto IRPEF, Addizionali , Cedolare Secca, e o
compensazioni effettuate nell'anno precedente
LA DOCUMENTAZIONE PER L'ISEE 2018, PER CIASCUN COMPONENTE DEL NUCLEO FAMILIARE
Si raccomanda di non omettere nulla altrimenti l’isee non è regolare.
• Documento d’identità del dichiarante in corso di validità
• Dati anagrafici e codici fiscali di tutti i componenti il nucleo familiare
• Certificato di invalidità
• Redditi relativi ai due anni precedenti la compilazione della dsu: 730,
• Unico, cud, irap, certificazione compensi, assegni di mantenimento per il coniuge e i figli, trattamenti
• Assistenziali e sussidi, redditi esenti da imposta
PER LA CASA DI ABITAZIONE:
• Se di proprietà: visura catastale e mutuo residuo al 31/12
• Se in affitto: contratto di locazione registrato
• Per altre proprietà immobiliari visura e categoria catastale
• Patrimonio mobiliare di tutti i componenti del nucleo familiare al 31 dicembre dell’anno 2017: saldo al
• 31/12 e giacenza media annua conti correnti, depositi, titoli, ass. vita, libretti, carte prepagate, azioni,
• Patrimonio netto, etc.
• Targa autoveicoli, motoveicoli e imbarcazioni
ISEE PRESTAZIONI PER MINORI O PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO
• Per il genitore non convivente con il figlio che richiede la prestazione: numero protocollo dell’isee del
• Genitore non covivente (nel caso ne sia già in possesso) oppure stessi documenti richiesti per il nucleo
familiare del figlio che richiede la prestazione
ISEE PRESTAZIONI SOCIO SANITARIE
• Retta pagata per il ricovero in strutture residenziali nel 2017
• Spese pagate per l’assistenza personale nel 2017 (no badante/colf)
• Atto notarile donazione immobili
• Protocollo isee di ogni figlio non convivente con l’invalido che richiede il ricovero (nel caso ne sia già in
possesso) oppure stessi documenti isee richiesti per il nuclo familiare richiedente la prestazione
Info e Prenotazioni Servizi Caf Lucca e Provincia


http://www.cub.it/index.php/servizi/documenti-caf

 www.cub.it


 - cubservizi.toscana@gmail.com

- regaligiovanni0@gmail.com

– cubtrasportilucca@gmail.com

– cub-trasporti@libero.it

lunedì 14 maggio 2018

# IO STO CON LA MAESTRA #UNITISIVINCE #LAMAESTRANONSITOCCA









Bologna, Torino, Pistoia, Como, Verona: il 12 maggio le maestre sono scese  in piazza e in lotta per gridare un forte NO al licenziamento di massa e rivendicare il diritto al lavoro. Alcune delegazioni hanno portato la solidarietà alle maestre in sciopero della fame. E ora... prepariamo lo sciopero del 29 maggio! #UNITISIVINCE#LAMAESTRANONSITOCCA



Nessun testo alternativo automatico disponibile.































sabato 12 maggio 2018

Lavoro, la strage silenziosa


 Lavoro, la strage silenziosa:



Gli infortuni mortali tornano ad aumentare. Crescono gli incidenti che non vengono neppure denunciati.



 

Il nostro Paese oltre la media europea come numero di persone coinvolte negli incidenti. Tra gennaio e marzo 2018 denunciati 22 morti sul lavoro in più rispetto ai primi tre mesi del 2017, da 190 a 212 . I deceduti sono 151 secondo l'osservatorio indipendente di Bologna, molti di più rispetto al 2017. L'Inail certifica un trend in crescita negli ultimi due anni. Aumentano gli incidenti multipli. Gli infortuni non mortali sopratutto al Nord.


Mentre tutti parlano dei robot pronti a soppiantare gli operai, si continua a morire in fabbrica. Perché il lavoro è diventato precario e sui precari non si fa formazione. Perché anche quando si fa, la formazione troppo spesso resta sulla carta e corsi veri non ci sono. Perché le aziende, dopo anni di crisi, hanno ricominciato a produrre su macchine e impianti vecchi e non hanno soldi da investire nella sicurezza. Perché gli ispettori sono pochi e la probabilità per un’impresa di essere controllata è infinitesimale.
Gli strumenti a difesa delle condizioni di lavoro ci sono. Abbiamo una legislazione sulla sicurezza tra le migliori d’Europa. I controlli e i dispositivi tecnici ci sono, anche se le risorse a favore dei servizi ispettivi sono sempre troppo limitate. Tuttavia gli infortuni continuano ad essere in aumento.
Molte sono le cause concorrenti: investimenti insufficienti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; una formazione troppo spesso non adeguata o sbrigativa; turni e orari di lavoro che non consentono il giusto recupero della fatica fisica e della concentrazione ed espongono le lavoratrici e i lavoratori – in particolare nelle piccole aziende e in determinati settori – a rischi elevati che spesso sono la fonte di infortuni e accadimenti mortali o invalidanti.
Da questo punto di vista una maggiore attenzione alla qualità del lavoro è necessaria, evitando che la ripresa economica e la competitività influiscano sulla riduzione dei diritti a discapito delle condizioni di lavoro, con gravi ripercussioni sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori stessi, in condizioni di sempre maggiore precarietà psico-fisica.

Due aziende su tre irregolari

A controllare 4,4 milioni di imprese italiane ci sono 3.500 persone, di cui 2.800 ispettori delle Asl, più 300 funzionari del ministero del Lavoro che intervengono per lo più nel settore edile, e altri 400 carabinieri. Il 97 per cento delle aziende ha quindi, la ragionevole speranza di non essere mai visitata. Ecco perché per l’imprenditore è più importante riempire qualche modulo - per essere in ordine con la burocrazia - anziché verificare la presenza di sistemi di protezione contro le cadute. Ed è più utile spendere un po’ di quattrini in formazione, magari da fare online o da falsificare, anziché organizzare veri corsi fra le catene di montaggio o nei cantieri. Perché non solo la probabilità di un controllo è remota, ma il sistema italiano di prevenzione è talmente frammentato da rendere complessa qualsiasi verifica: il ponteggio è collaudato dall’ispettore del lavoro, i montacarichi dall’Ispels, istituto per la prevenzione, mentre l’Asl si occupa della verifica dell’ascensore dell’ufficio e il ministero dello Sviluppo economico verifica la regolarità delle miniere, mentre le Regioni entrano in scena nel settore dell’industria estrattiva di seconda categoria. Poi ci sono i vigili del fuoco con l’occhio puntato sulle norme anti-incendio. Detto questo, gli esiti dei controlli sono sconfortanti: l’ispettorato del lavoro nel 2017 ha effettuato 190 mila controlli e due aziende su tre sono risultate irregolari.


Pochissimi i casi che vanno a processo

Quando in azienda qualcuno perde la vita o subisce lesioni gravi, cioè nel dieci per cento dei casi di infortunio, allora la procura apre un procedimento. Tuttavia si arriva a processo solo tra il 2 e il 3 per cento dei casi, in molti casi la notizia di reato non viene neppure comunicata alle procure e che le indagini «dovrebbero essere svolte dalla polizia giudiziaria preposta, cioè dagli stessi ispettori delle Asl, che sono pochi e hanno già molti compiti da svolgere. C’è una enorme sproporzione fra quello che lo Stato investe per combattere gli infortuni sul lavoro rispetto alla reale necessità.  Anche quando i processi arrivano a termine, non sempre offrono giustizia, poi  i finti corsi di formazione: «Le norme ci sono, ma purtroppo la sicurezza dei lavoratori, la prevenzione, il rispetto delle norme vengono visti come un orpello cui dedicare il minimo possibile di attenzione, tempo e risorse, assolvendo solo formalmente agli obblighi di legge per essere a posto in caso di ispezione». 

Cambiare registro è necessario, chi non rispetta le normative e detta condizioni di lavoro all'insegna del massimo profitto e della insicurezza è responsabile di questa strage al pari delle Istituzioni che non si avvalgono di tutti i poteri per fermare la mattanza dei lavoratori.
I sindacati CUB Trasporti e SGB non smetteranno di sostenere la lotta per la tutela dei lavoratori , la loro  profonda convinzione che questa strage finisca.  Ciò che è accade  non debba mai più ripetersi e che non possa esistere crescita economica e sociale senza difendere e valorizzare il lavoro.

Cub Giovanni Regali 
SGB Federico Giusti



Cub e Sgb replicano a Zavanella

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Cub e Sgb replicano a Zavanella: alla Ctt la situazione è certo migliore che all'Atac ma i problemi vanno risolti. I sindacati di base chiedono un confronto con la CTT


                                  

Probabilmente vedendo Striscia la Notizia, il presidente della Ctt ha replicato pensando alla situazione Romana.
All'Atac, nei mesi scorsi, hanno licenziato 140 dipendenti di una ditta addetta alla manutenzione dei bus , molti dei mezzi hanno piu' di 15 anni e  molto probabilmente sono proprio la vetustà insieme alla assenza di manutenzione le cause dei guasti e degli  incendi tristemente note alla cronaca.
Quando la Cub trasporti ha denunciato pubblicamente la presenza di mezzi vecchi e con troppi km lo ha fatto a ragione veduta, non per denigrare l'azienda ma alla luce di numerosi episodi guasti succedutisi con frequenza negli ultimi mesi e documentati sulla stampa locale. Nessuna accusa di negligenza ma solo la constatazione che alcuni mezzi sono troppo vecchi per circolare su strade impervie come quelle della Lucchesia. Auspichiamo che i mezzi nuovi arrivino quanto prima ma allo stesso tempo ricordiamo che strade dissestate, mezzi vecchi, proteste dell'utenza rappresentano elementi di stress sempre più accentuato, correlato al lavoro degli autisti. Da anni chiediamo alle autorità locali di intervenire per la manutenzione stradale e per la segnaletica corretta agli stalli riservati a bus e scuolabus, richieste spesso non ascoltate. Lavorare nel rispetto della salute e della sicurezza di addetti e utenti è l'obiettivo prioritario di Cub e Sgb che invitano il Presidente Zavanella a un serio confronto sull'argomento. 

                                    


http://autoferrotranvieriuniti27marzo.blogspot.it/2018/05/18-maggio-2018-ore-1300-presidio-sotto.html