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Confederazione Unitaria di Base |
CTT NORD: LA SICUREZZA FATTA IN CASA!
Nessuno ha mai chiamato
i lavoratori a parlare di sicurezza del lavoro in CTT, nessun coinvolgimento. Il
sistema ex l.626/oggi Dleg 81 funzionava benissimo perché suonato e cantato in
casa dirigenziale. Fino ad oggi. Perché? e perché oggi può cambiare?
Innanzitutto gli
incidenti! negli ultimi anni -a dire il vero in tutto il TPL- si sono
verificati eventi perfino clamorosi, dai guasti sempre più frequenti che hanno
soppresso le corse, fino alla perdita di semiassi e incendi. Questo ha portato
fuori dal perimetro aziendale l’attenzione pubblica su quanto avveniva. Quello
che emerge è sintetizzabile in una debacle manutentiva totale. Le aziende
aspettano i nuovi mezzi (pagati dalle amministrazioni pubbliche) ma non sanno
fare più manutenzione perché in una logica privatistica hanno tagliato tutto il
servizio. La cannibalizzazione dei mezzi ne è l’esempio più chiaro del
disfacimento organizzativo. Utenti e consigli comunali/provinciali
cominciano a mettere gli occhi su quanto accade.
La rivolta degli autisti che non ci stanno più a
prendere mezzi già deficitari e persino mancanti dei requisiti minimi per
svolgere il servizio! CUB trasporti ha emanato e invitato ad arricchire
un’indicazione comportamentale per rifiutare i mezzi inadatti. Ha chiesto inoltre una certificazione/chec-klist
alla consegna dei mezzi come precisa distribuzione delle responsabilità alla
presa in carico. Ha invitato tutti gli autisti ha compilare con precisione ogni
scheda di guasto con supporto informatico non occultabile. Ha inoltre per
completezza dell’intervento chiesto il ripristino delle maestranze e degli
strumenti manutentivi, reintegro delle mancanze etc.
Gli interventi di
Organi di Vigilanza! Prima il sistema di autocertificazione tutto giocato
all’interno dell’azienda era impermeabile. “Questo no”, “Questo non si può
fare”, anche per bocca dei Responsabili aziendali del Servizio di Prevenzione e
Protezione, si rispondeva verbalmente negando ogni istanza sollevata dai
lavoratori. Poi improvvisamente dopo l’interssamento delle ASL improvvisamente
alcune cose sono celermente diventate possibili.
L’accesso alla
documentazione.
CUB Trasporti ha chiesto accesso al documento di Valutazione del Rischio
aziendale per aprire finalmente il dibattito e la partecipazione tra i
lavoratori sul tema. L’azienda risponde erratamente che è prerogativa del
Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza. Ma il RLS non c’è! Non si è mai
proceduto alla sua elezione. Pur ritenendo sia perfettamente nelle prerogative
dell’Organizzazione Sindacale anche entrare nelle questioni di sicurezza (e ci
mancherebbe!), CUB Trasporti chiede l’elezione con strumenti di massima
democrazia del RLS (“tutti elettori, tutti eleggibili”). L’azienda risponde
(erroneamente) che solo i sindacati titolati possono indire le elezioni, ma “purtroppo”
CGIL-CISL-UIL non hanno mai proceduto. Il cerchio si chiude con l’azione dei
complici che tolgono le castagne dal fuoco dell’azienda. La ricetta fatta in
casa è scodellata.
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CONTINUA
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CUB
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