Muore
giovane pony express mentre
consegna le pizze:
morto Maurizio Cammillini
Ennesima tragedia di un lavoratore un pony express, che mentre consegnava
la Pizza, perde il controllo del mezzo .
cosa vuole dire fare oggi il lavoro di pony express ? Bene cominciamo subito a dire “Non é lavoro, é sfruttamento”, pagati
tramite rimborsi minimi e sfruttati per anni con contratti part-time, , pagati
cifre irrisorie a cottimo e privi di ogni tutela.
Oggi
questo è diventato il mondo del lavoro vediamo anche le situazioni di ricercatori universitari, operai metalmeccanici, medici e altre categorie tradizionalmente tutelate, che oggi invece risultano ingabbiate tra le maglie del
precariato.
Non
manca poi un’indagine su nuovi fenomeni come quello dell’alternanza scuola lavoro nelle scuole superiori, che impone
stage non retribuiti agli studenti e quello pericolosamente in crescita dei NEET (Not engaged in Employement Education or Training), giovani tra i 15
e i 29 anni che non sono impegnati in un percorso di studi o formazione e non
lavorano. Giovani che cercano di dare una mano alla famiglia. Progressivamente spogliati di diritti
anche basilari, come ferie, permessi per malattia e pause, questi lavoratori
possono essere quasi definiti i proletari del Nuovo Millennio. Gli elementi che accomunano quasi tutte attività descritte sono due: la progressiva precarizzazione e l’impoverimento
del lavoro.
Un ventennio di riforme del lavoro iperliberiste, con cui i
Governi hanno favorito medie e grandi
imprese e permesso il congelamento dei diritti fondamentali, , tutto ciò decretato
un cambiamento strutturale nel
mondo del lavoro. l’aumento di contratti a tempo determinato non avviene più in via provvisoria: sono diventati
parte fondamentale della struttura stessa del mercato del lavoro. “Se
prima si accettava il fatto di avere contratti precari e retribuzioni più basse
come passaggio necessario per
arrivare a contratti stabili e stipendi adeguati- ora ci si è rassegnati a non essere mai più stabilizzati. Non si è fatto abbastanza per la flessibilità
necessaria alle imprese per investire, ciò che continuiamo a sentire sono le
solite frasi “non possiamo alzare i salari perché ci sono le pensioni da
salvaguardare” Così si accettano stage o finti tirocini per 400 euro al mese. Una prassi che dalle professioni si è
allargata ai lavori usuranti: un tempo operai e manovali non erano disposti ad
accettare uno stipendio basso o in nero, ora lo sono anche loro” Si parla
di una precarizzazione che investe ormai anche la fascia medio-alta dei
lavoratori, quella che spesso possiede un più alto grado di istruzione e che
aspira ad entrare nella ristretta cerchia che gode di
benessere economico. “l’economia della
promessa” spinge infatti questi lavoratori ad accettare
ogni tipo di sopruso pur di raggiungere lo sperato avanzamento nella piramide
economica della società.
La flessibilizzazione del lavoro é
inoltre riuscita in molti casi a spezzare quei legami tra colleghi che
avrebbero potuto portare a proteste e unioni. Lavoratori privi di veri sindacati che possano veramente rappresentarli ,
giovani purtroppo immersi nella perenne ansia di non venire convocati o essere
allontanati, i lavoratori sempre più soli e sempre più vulnerabili. Il
progressivo abbassamento dei salari ha poi contribuito ad una paralisi economica,
chi cerca di ribadire la necessità di riforme come il recente Jobs Act, non vuole
favorire un’inversione della tendenza: solo in Italia si contano oltre 18 milioni di persone sotto la soglia di povertà, una cifra che
continua a crescere, cosi come purtroppo aumentano i morti sul lavoro perché ci
sono datori di lavoro che li sfruttano a minimi salariali e con il lavoro nero,
che non di diminuisce ma aumenta. Noi come CUB Trasporti ed io Giovanni Regali personalmente voglio esprimere le mie più
sincere e sentite condoglianze, alla famiglia di Maurizio Cammillini e chiedo
alle istituzioni, al governo, al ministro del lavoro Luigi Di Maio, che si
cominci con cambiare i contratti e renderli migliori partendo dal aumento
salariale, che vi siano seri e severi
controlli sulle aziende e gli imprenditori affinché adottino tutte le misure
necessarie alla salvaguardia E LA difesa della vita di tutti i lavoratori.
“Le
morti sul lavoro non hanno bisogno della retorica”
E non possiamo e non
dobbiamo più aspettare altri morti per intervenire seriamente , è ora di dire basta ai morti sul
lavoro
Cub Trasporti Lucca