giovedì 6 settembre 2018

Muore giovane pony express mentre consegna le pizze: morto Maurizio Cammillini



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Muore giovane pony express mentre 

consegna le pizze: morto Maurizio Cammillini



Risultati immagini per morti sul lavoroEnnesima tragedia di un lavoratore un pony express, che mentre consegnava la Pizza, perde il controllo del mezzo .  cosa vuole dire fare oggi il lavoro di  pony express ? Bene cominciamo subito a dire “Non é lavoro, é sfruttamento”, pagati tramite rimborsi minimi e sfruttati per anni con contratti part-time, , pagati cifre irrisorie a cottimo e privi di ogni tutela.


Oggi questo è diventato il mondo del lavoro vediamo anche le situazioni di ricercatori universitarioperai metalmeccanicimedici e altre categorie tradizionalmente tutelate, che oggi invece risultano ingabbiate tra le maglie del precariato.
Non manca poi un’indagine su nuovi fenomeni come quello dell’alternanza scuola lavoro nelle scuole superiori, che impone stage non retribuiti agli studenti e quello pericolosamente in crescita dei NEET (Not engaged in Employement Education or Training), giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono impegnati in un percorso di studi o formazione e non lavorano. Giovani che cercano di dare una mano alla famiglia. Progressivamente spogliati di diritti anche basilari, come ferie, permessi per malattia e pause, questi lavoratori possono essere quasi definiti i proletari del Nuovo Millennio. Gli elementi che accomunano quasi tutte  attività descritte sono due: la progressiva precarizzazione e l’impoverimento del lavoro. 
Un ventennio di riforme del lavoro iperliberiste, con cui i Governi hanno  favorito medie e grandi imprese e permesso il congelamento dei diritti fondamentali, , tutto ciò decretato un cambiamento strutturale nel mondo del lavoro. l’aumento di contratti a tempo determinato non avviene più in via provvisoria: sono diventati parte fondamentale della struttura stessa del mercato del lavoro. Se prima si accettava il fatto di avere contratti precari e retribuzioni più basse come passaggio necessario per arrivare a contratti stabili e stipendi adeguati- ora ci si è rassegnati a non essere mai più stabilizzati. Non si è fatto abbastanza per la flessibilità necessaria alle imprese per investire, ciò che continuiamo a sentire sono le solite frasi “non possiamo alzare i salari perché ci sono le pensioni da salvaguardare” Così si accettano stage o finti tirocini per 400 euro al mese. Una prassi che dalle professioni si è allargata ai lavori usuranti: un tempo operai e manovali non erano disposti ad accettare uno stipendio basso o in nero, ora lo sono anche loro” Si parla di una precarizzazione che investe ormai anche la fascia medio-alta dei lavoratori, quella che spesso possiede un più alto grado di istruzione e che aspira ad entrare nella ristretta cerchia che gode di benessere economico. “l’economia della promessa” spinge infatti questi lavoratori ad accettare ogni tipo di sopruso pur di raggiungere lo sperato avanzamento nella piramide economica della società.
La flessibilizzazione del lavoro é inoltre riuscita in molti casi a spezzare quei legami tra colleghi che avrebbero potuto portare a proteste e unioni. Lavoratori privi di veri sindacati che possano veramente rappresentarli , giovani purtroppo immersi nella perenne ansia di non venire convocati o essere allontanati, i lavoratori sempre più soli e sempre più vulnerabili. Il progressivo abbassamento dei salari ha poi contribuito ad una paralisi economica, chi cerca di ribadire la necessità di riforme come il recente Jobs Act, non vuole favorire un’inversione della tendenza: solo in Italia si contano oltre 18 milioni di persone sotto la soglia di povertà, una cifra che continua a crescere, cosi come purtroppo aumentano i morti sul lavoro perché ci sono datori di lavoro che li sfruttano a minimi salariali e con il lavoro nero, che non di diminuisce ma aumenta. Noi come CUB Trasporti ed io Giovanni Regali  personalmente voglio esprimere le mie più sincere e sentite condoglianze, alla famiglia di Maurizio Cammillini e chiedo alle istituzioni,  al governo,  al ministro del lavoro Luigi Di Maio, che si cominci con cambiare i contratti e renderli migliori partendo dal aumento salariale,  che vi siano seri e severi controlli sulle aziende e gli imprenditori affinché adottino tutte le misure necessarie alla salvaguardia E LA  difesa della vita di tutti i lavoratori. 


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“Le morti sul lavoro non hanno bisogno della retorica”
E non possiamo e non dobbiamo più aspettare altri morti per intervenire seriamente , è ora di dire basta ai morti sul lavoro


Cub Trasporti Lucca